KUNG FU – FURIA, VIOLENZA E TERRORE

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Un gruppetto di amici decide di ribellarsi ai soprusi del capocantiere occidentale che muore accidentalmente nella colluttazione, a questo punto gli amici sono costretti a scappare in Thailandia, non prima che You abbia però promesso a sua madre (con lei che per la disperazione gli ficca le unghie nelle braccia!) di non combattere più per non fare la fine di suo padre morto ammazzato.

 

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Titolo originale: Xing gui 
Anno: 1979 I Paese: Hong Kong
Regia: Wai-Chuen Yung
Attori: Ying BaiKien ShihChiao Chiao
 

 

Sono sempre affascinato dai titoli che i distributori appioppano ai film esteri, questa volta, oltre ai soliti italiani bricconcelli, anche gli americani donano a questa pellicola un titolo vattelappesca come The Lion Boxer. Ma noi non ci facciamo superare da nessuno e sfoderiamo un altisonante Kung Fu – Furia, Violenza, Terrore, manco fosse un horror! Kung Fu – FVT è una vecchia pellicola di Hong Kong, girata in Thailandia, che segue gli stilemi classici della vendetta e del “basta che se le diano!!“, il film, manco a dirlo, presenta una integerrima linearità nella sceneggiatura che paragonerei ad un videogioco Capcom degli anni ’80 (abbastanza palese poi la similitudine con Il Furore Della Cina Colpisce Ancora). Merita invece interesse, per quanto riguarda la forza che ha nell’ esprimere situazioni di tipo drammatico, si, quello e le botte da orbi che si danno in continuazione. Ma come si fa a fare un film basato sulle botte? Ai cinesi piace così. Le tecniche di lotta sono da sindacato delle arti marziali, diciamo che gli attori non si sprecato troppo in piroette spettacolare come nei primi film di Jackie Chan per esempio. Il risultato, per contro, è che he i combattimenti risultano all’occhio più veri e puri che in tante altre pellicole di kung fu. Come da inviolabile ed immutabile clichè, da quando inizia la kermesse di combattimenti brutali e continui, tutte le trame e sotto trame viste fino a quel momento, cessano improvvisamente di esistere e tutti i personaggi non protagonisti vengono gettati nell’ oblio del dimenticatoio, mentre durante l’ultimo combattimento, il film finisce seccamente nel giro di pochi secondi. Pim, pum, pam: “the end”, ma a noi ci piace anche così.

Scritto da: Il Guardiano dello Zoo