HO CAMMINATO CON UNO ZOMBI

 

Una giovane donna canadese, Betsy (Frances Dee), approda nelle Indie occidentali per prendersi cura di Jessica (Christine Gordon), una donna affetta da una sorta di paralisi mentale che le permettere di vivere solamente in catarsi. Jessica è la moglie del proprietario terriero Paul Holland (Tom Conway). Con loro vive anche Wesley Rand (James Ellisonun ragazzo molto più affabile ed emotivo che il fratellastro Paul. Betsy osserva i Jessica e i suoi strani comportamenti come il sonnambulismo, e piano piano si convince che il vodoo possa essere una possibile cura…

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Titolo originale: I Walked With A Zombie
Anno: 1943 I Paese: U.S.A.
Regia:  Jacques Tourneur
Attori: Frances DeeTom ConwayJames Ellison
 

Effettivamente sono rimasto abbastanza deluso da questo film considerato culto contro cui ogni “zombofilo”, prima o poi, deve andare a sbattere per forza di cose (premetto di NON essere un amante di Tourner). Indubbiamente questa pellicola della storica casa di produzione americana R.K.O. , poteva essere più che intrigante negli anni ’40, tuttavia oggi come oggi non può essere messo al pari di un film horror inteso come noi oggi intendiamo l’ horror. C’è questo motivo e anche il fatto che a me Jaques Tourneur non è mai piaciuto più di tanto, mi è sempre stato un po’ antipatico . Non fraintendetemi, se avete letto più di una delle mie recensioni, vi sarete sicuramente accorti di quanto io adori il cinema datato, quello che viene definito anche come retrò (vedi Boris Karloff, Bela Lugosi, Peter Lorre…), e quanto apprezzi addirittura il muto nel caso in cui tratti tematiche controverse. Tuttavia questo film non mi ha lasciato molto perchè, seppur ne apprezzi il garbo e la raffinatezza soprattutto nella fotografia, questo è veramente troppo raffinato e troppo garbato per i miei gusti. Tutto ciò che è succoso è reso da Tourneur esageratamente subliminale e  suggerito. Blandi anche i riferimenti progressisti legati al razzismo… Insomma un film che non osa, in un periodo non così bigotto. Un film impomatato come il trucco degli attori, anche quelli che dovrebbero essere sporchi e puzzolenti. Non dico che pretendessi di vedere del sangue, ma questa drammaticità alla lavanda mi ha fatto un attimo venire il latte alle ginocchia. Se avessi avuto 30 anni nel 1943 me la sarei fatta nelle mutande probabilmente, ma così non è. Certo è che ci troviamo davanti ad una pelliccola dall’ indubbio valore storico.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo