LA PROVINCIALE A LEZIONE DI SESSO

 

La bella Karine (Dominique Saint Claire) abbandona la provincia per andare a Roma, ospite del cugino Armand (Gil Legadére). La ragazza scopre un distinto docente guardare film porno in TV, restandone affascinata. Da quel momento gli studi diventano solo un lontano ricordo: seduce il più anziano uomo, e si concede a chiunque le capiti a tiro, arrivando a provare anche l’amore di gruppo, con tre amanti contemporaneamente.

 

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Titolo originale: La Provinciale a Lezione di Sesso
Anno: 1980 I Paese: Italia
Regia: Bruno Mattei (come Gilbert Roussel)
Attori:   Dominique Saint ClaireMichel DuchezeauCyril Val
 

 

No, la commedia sexy all’italiana, in quel periodo (1980) in piena evoluzione, non ci incastra nulla nonostante il titolo a quello faccia pensare. La provinciale a lezione di sesso è un porno tout court, di probabile genesi gallica dati i nomi dei personaggi (Karine, Armand, Patrice e via francesizzando) con successivo coinvolgimento dell’Italia: nazione nella quale di fatto viene girato e dalla quale, nascosto dietro pseudonimo (Gilbert Roussel), viene ingaggiato Bruno Mattei a dirigire. La presenza della graziosa (e iperattiva nel settore) Dominique Saint Claire, all’epoca nello splendore dei sui 25 anni, non contribuisce a rendere meno triste un set che a discapito della storia (qui del tutto assente) già consegna il prodotto all’hard ginecologico da macelleria, che di lì a qualche anno avrebbe soppiantato gli illustri predecessori. Per fare un paragone, dato che il periodo è lo stesso e pure l’attrice, I racconti di Tiffany Lust non è minimamente accostabile a questo avvilente lavoro.

Mattei gira con indifferenza, la macchina da presa è staticamente lì, impersonale e anonima, a riprendere scopate prive di senso. Lo dimostrano le scene che nulla c’entrano con il contesto: un picnic con azione lesbo, interrotto dall’arrivo di due guardoni o i film visti in TV dal docente. Un probabile accorpamento di materiale in arrivo da altri prodotti, per un collage in salsa “Frankenstein”, nel tipico modo di agire, in post-produzione, del regista. Scadente anche la colonna sonora, con un solo brano interessante, inserito nella scena conclusiva. La provinciale a lezione di sesso può essere preso da valido esempio per non generalizzare, quando si tratta di hard. Metzger, Damiano o Kikoïne sono, rispetto a Mattei, ad un livello incomparabile. Mattei è stato un regista molto prolifico, in grado di girare anche quattro o più film per anno ma, salvo rarissime eccezioni, a discapito della qualità. Non a caso sull’imdb è definito l’Ed Wood italiano. E questo, non è esattamente un complimento.

Recensione da FilmTV