PIECES

Un ragazzino viene scoperto dalla madre, repressiva e bigotta, mentre sta componendo un puzzle raffigurante una donna nuda. La reazione della madre è estremamente violenta, ma per tutta risposta il ragazzino l’aggredisce con un’ascia, facendola a pezzi. Trascorsi quarant’anni, in un campus universitario di Boston avvengono strani omicidi: le vittime, giovani studentesse, vengono rinvenute prive di arti. L’agente Mary Riggs inizia ad indagare fingendosi insegnante di tennis…

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Titolo originale: Mil gritos tiene la noche
Anno: 1982 I Paese: Spagna
Regia:  Juan Piquer Simón
Attori: Christopher GeorgeLynda Day GeorgeFrank Braña
 

Frase di lancio: “You don’t have to go to Texas for a chainsaw massacre”. Ed è proprio questo che lo spettatore deve aspettarsi dal film: grosse quantità di gore, tra l’altro con buonissimi effetti speciali, e omicidi efferati senza però alcun approfondimento dei personaggi e senza indagare nelle particolari motivazioni che spingono il maniaco. Nel suo stile grezzo e attraverso dialoghi sterili e stereotipati il film concentra tutto il suo potenziale nelle gustosissime scene di violenza, dopotutto l’incipit sanguinario crea subito quell’atmosfera malata e senza fronzoli che costituirà l’intera vicenda. Genuina e quasi divertente è la parte dedicata alle ricerche del criminale: vengono presentati i sospettati, un professore, il rettore o il giardiniere (stranamente gira sempre vicino alle scene del delitto con la motosega in mano e lo sguardo bonariamente folle) e le indagini proseguono stancamente come nel più classico dei gialli. Non mancano invece nudità a profusione (in fondo le vittime non dovrebbero ricordare al killer la donna nuda del suo puzzle?), improbabili inseguimenti (il professore di kung-fu che fa jogging notturno!), protagonisti non proprio memorabili (eccezion fatta per Edmond Purdom con una buona carriera alle spalle), mentre buona è l’insistente colonna sonora e la cura nelle scene di sangue. Non siamo di fronte quindi ad un classico del cinema, ma di sicuro a un classico dell’exploitation pura, del drive-in cinema, il cui scopo è divertire e shockare, facendosi forza sulle poche risorse a disposizione della produzione e giocando con i generi.

Scritto da Alessandro Cruciani [Bizzarrocinema]

Grazie a: Il Cinico Sognatore