CINQUE DITA DI VIOLENZA in ALTA DEFINIZIONE!

 

Un ragazzo si allena per il campionato di arti marziali e il suo maestro gli insegna un colpo invincibile. Una gang di avversari gli farà massacrare la mano, ma la battaglia è soltanto agli inizi.

 

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Titolo originale: Tian xia di yi quan
Anno: 1972 I Paese: Hong Kong
Regia: Chang-hwa Jeong (accreditato come Chang Ho Cheng)
Attori:Lieh LoPing WangHsiung Chao

 

 

In piena febbre Bruce Lee ecco arrivare da Hong Kong INVINCIBLE BOXER, violento film di arti marziali senza Lee ma decisamente superiore ai suoi nel soggetto. Sì, perché per una volta non tutto è in funzione dei combattimenti e la storia offre situazioni diversificate ben organizzate anche a livello di sceneggiatura. E infatti il film, nonostante l’assenza dell’icona stessa del genere (Lee, per l’appunto), ebbe anche da noi un inatteso e meritato successo, confermato dall’uscita, nel giro di pochi mesi, del cult KU-FU? DALLA SICILIA CON FURORE, una delle più riuscite parodie francofranchiane di sempre, assolutamente rispettosa dell’originale. Pur non disponendo di una confezione di lusso (fotografia e scenografia sono un po’ misere), il regista Cheng Chang Ho mette nel film tutto se stesso coreografando i combattimenti in maniera straordinaria (per l’epoca), montando con gran senso del ritmo e inserendo sangue e violenza in misura decisamente superiore alla media. Basti pensare che nella locandina, rimasta storica, vi era una mano aperta sul cui palmo campeggiavano due bulbi oculari strappati. Così vediamo teste spaccare gli alberi, mani distruggere colonne di legno, corpi sfondare muri nemmeno fossimo in un film con Bud Spencer e persino donne picchiate, decapitazioni, irreali spruzzi di sangue… Eppure il tutto non stona quasi mai (anche se a volte si rasenta il ridicolo) e la storia è godibile dall’inizio alla fine grazie ai numerosi colpi di scena che spezzano l’ovvia prevedibilità di fondo. Un film che non risente affatto del peso dei suoi anni.


MARCEL M.J. DAVINOTTI JR.

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