FINAL ROUND

 

Jon Delgado ha inventato un gioco molto crudele, un gruppo di uomini armati di tutto punto devono cacciare la preda di turno. Qusta volta la preda è Tyler, che dovrà fare di tutto, insieme alla bella Jordan, per sfuggire al suo destino fatale.

 

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Titolo originale: Final Round
Anno: 1994 I Paese: U.S.A.
Regia: George Erschbamer
Attori:  Lorenzo LamasKathleen KinmontAnthony De Longis
 

 

“A me le cose piace farle lentamente perchè vengono meglio” e “sono un grande fan di Chuck Norris” sono sicuramente le migliori battute di questo “Final Round”, un classico esempio del film squallido per eccellenza nonchè del valido b-action anni ’90. Questa volta il film in questione è del 1994, è diretto dal buon George Erschbamer, è stato scritto da Arne Olsen e come di consueto in ogni film d’azione tamarro che si rispetti, ha per protagonista niente di meno che Lorenzo Lamas. Fortunatamente, a (grande) differenza di “Moving Target” (Paul Ziller, 2000), Erschbamer sa quantomeno come si tiene in mano una cinepresa e confeziona un action di serie b assolutamente valido, con un’idea di fondo anche molto carina, che poi negli anni verrà stra-riutilizzata anche dalle supermega produzioni stracolme di denaro: sto parlando della cosiddetta “caccia all’uomo”, una sfida/gioco organizzato quasi sempre da un riccone sfondato che nella vita non ha niente di meglio da fare, quindi rapisce persone che non ha mai visto in vita sua e le impiega nel suo giochetto malato. Per l’occasione, il pazzo in questione si chiama Jonathan Delgado ed è interpretato da un bravo Anthony De Longis (la sua parte è davvero odiosa quindi è riuscito nell’impresa a differenza degli altri del cast), attore tra l’altro molto noto e famoso anche per aver coreografato sequenze di lotta anche in lungometraggi piuttosto famosi. Insomma, per farla breve, questo Delgado ha a disposizione alcuni violenti uomini, tutti quanti con sopra le spalle un passato da poliziotto, marine o altro. Loro vengono impiegati nel gioco come cacciatori (tra di loro c’è anche una donna, un’assassina), devono dunque cacciare le prede e ogni qualvolta il gioco della morte sia aperto, tutti i contatti di Delgado si apprestano a chiamare per puntare i loro soldi su un determinato cacciatore. Nessuno ha mai scomesso su una preda, fino a quando ovviamente nel gioco non capita il nostro amichevole Lorenzo dai capelli lunghi. Con lui ci sono Trevon (interpretato in modo davvero cazzone da Clark Johnson, il quale di volta in volta sfoggia in battute sceme e dementi), anche detto “Cane Pazzo” (e fa il pittore, quindi non chiedetmi perchè) e Jordan (Kathleen Kinmomt, ossia “Cheyenne” di “Renegade”), una ragazza che si è innamorato di lui in circa dieci minuti. Ma adesso che cosa troviamo di così tanto squallido in questo film dalla durata minimale di 78 minuti circa? Ebbene, come diamine fa un tizio (peso medio) che pratica semplicemente kickboxing (Lamas) a spazzare via un intero squadrone di forsennati e psicopatici? Non lo so, ma comunque lui, sempre mediante tanto divertimento generale, con qualche calcio piroettante ed una buona volontà riesce a farli fuori uno per uno. In toto, i punti di forza di questo “Final Round” sono: Lorenzo Lamas, la sua faccia ebete in molte occasioni, l’intrattenimento e l’azione (anche se per quanto riguarda quest’ultima, personalmente avrei preferito che si osasse di più ma va bene così). I punti di sterco, invece, sono: la recitazione innanzitutto (fatta eccezione per De Longis e Johnson, gli altri sono tutti poco più che cani), il titolo mettiamocelo anche in quanto non c’è alcun round finale e infine tutte le parti che non riguardano l’azione; santissima trinità, fanno stracagare, girate male e recitate peggio… menomale che Erschbamer capisce in quanto non è mentecatto e dedica maggior parte del film al survival game. Bravo George Erschbamer, bravo Lorenzo (sempre e comunque, anche al suo peggio) e bella la Kinmont in topless (solo in topless però, perchè quando recita mette paura). “Final Round” ha da offrirvi, quindi: botte e mazzate, atmosfera tipica anni ’90, sempre Lorenzo Lamas, recitazione penosa e un pizzico di tecnologia più avanzata rispetto a quella a disposizione in quegli anni. Nel bene e nel male, ve lo consiglio!

Scritto da Giuseppe Rocca [Filmaniac]