LA MASCHERA DI FRANKENSTEIN

 

 

Il barone Victor Frankenstein, in attesa della condanna a morte, confida al prete la sua tragica storia… Orfano dei genitori, fin da bambino Victor Frankenstein rivela una spiccata propensione per l’indagine scientifica e il tutore, il dottor Paul Krempe, ne incoraggia gli sforzi, lasciando che con gli anni l’allievo superi il maestro. Krempe viene un giorno chiamato da Frankenstein per collaborare al progetto di rianimazione di un corpo morto: sperimentata con successo la tecnica sugli animali, egli vuole adesso creare l’uomo perfetto trapiantando su un cadavere le mani di un artista e il cervello di un genio. Krempe, pur combattuto da scrupoli morali, accetta di assisterlo, ma tenta poi di dissuaderlo quando al castello arriva Elizabeth, promessa sposa del barone. Frankenstein, tuttavia, non rinuncia al suo lavoro e, pur di procurarsi un cervello eccezionale, non esita ad uccidere un illustre professore suo ospite. Ma a seguito di un alterco con Krempe, l’organo viene danneggiato e la creatura che si anima nel laboratorio è un mostro che fugge dal castello

 

 

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Titolo originale: The Curse of Frankenstein
Anno: 1957 I Paese: U.K.
Regia: Terence Fisher
Attori: Peter CushingChristopher LeeHazel CourtRobert Urquhart

 

 

Primo e fortunato capitolo del ciclo di Frankenstein targato Hammer Films, questo film fu inteso come una sorta di remake del Frankenstein della Universal Studios di parecchi anni prima. Ebbe uno strepitoso successo al botteghino (merito anche del colore, questa infatti è il primo film su Frankenstein realizzato a colori) tant’ è che Terence Fisher fu chiamato a dirigere altri 5 sequel sulle imprese del famoso dottore svizzero, interpretato sempre da Peter Cushing. Addirittura per molti anni questa pellicola fu considerata il film girato in Inghilterra da una casa di produzione inglese che produsse più profitti. Parlando della messinscena, sicuramente c’è stato un grosso limite imposto dalla Universal Pictures che minacciò montagne di cause legali se il film della Hammer avesse avuto qualche similitudine con quello interpretato da Boris Karloff nel 1943. Personalmente penso che sia un lavoro ben fatto e coinvolgente, ma con un alone di “vorrei ma non posso” che si respira ad ogni scena del film. Per fortuna la bravura di Peter Cushing ci fa dimenticare di tanto in tanto questa sensazione opprimente. Christopher Lee fu scelto come “creatura” perchè era molto alto, e vinse la competizione contro l’ attore Bernard Bresslaw semplicemente perchè le richieste salariali di Lee erano inferiori di appena 2 pounds al giorno. Un’ altra curiosità è questa bizzarra similitudine tra quello che disse Bela Lugosi a proposito della sua possibilità di interpretare la creatura di Frankenstein prima che la Universal scegliesse Boris Karloff: Bela Lugosi si lamentò che non c’ era neanche una battuta per lui (e rifiutò la parte). Ebbene la leggenda vuole che l’ eterna amicizia tra Peter Cushing e Christopher Lee nacque quando Lee irruppe nel camerino di Cushing gridando “Non ho battute!” e Cushing gli rispose col suo fare da galantuomo inglese “Sei fortunato! Ho letto lo script“.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo