SETTE MONACHE A KANSAS CITY

 

Due cowboy, Whiskey e Gin, inavvertitamente scoprono un filone d’oro cadendo in un fiume, dopo aver avuto un incidente con il loro carro. I due decidono di disegnare una mappa per ritrovare l’oro e dividersela in due pezzi. Durante il tragitto Whiskey cade dal suo mulo e viene soccorso da un certo Burt che gli sottrae la metà della mappa. Naturalmente questa scoperta provoca immensi guai e Gin e chi vorrebbe impossessarsi dell’altra metà della mappa. Sulle sue tracce oltre al sudicio Bart e i suoi complici, vengono coinvolti anche due cowboys apertamente gay. Nel frattempo tutti gli improbabili personaggi di questa commedia, si rifugiano in un convento di suore. Burt e gli altri decisi a violare il convento si dovranno ricredere sull’impresa, quando le brave sorelle capeggiate dalla Madre Superiore si dimostreranno essere violente e risolute, tirando padellate, rifiuti, brocche ma sopratutto calci.

 

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Titolo originale: Sette Monache a Kansas City
Anno:
1973 I Paese: Italia
Regia: Marcello Zeani
Attori: Lea Gargano, Ugo Fangareggi, Enzo Maggio.

 

Imbarazzante e scarso film, completo di muli parlanti, cawboy gay dalle battute coi doppi sensi fastidiosi e tante altre cretinate senza senso. Un western comico che vorrebbe divertire ma fa solo innervosire per il trionfo delle stupidate che propone. Scritto e prodotto da Lidia Puglia (una truccatrice di tanti film western) e interpratato da Lea Gargano questo western demenziale senza capo ne coda, popolato da ignoti e da figuranti (a parte Pedro Sanchez e Sal Baccaro) si riduce a una serie di gags stupide e poco divertenti. Divenuta cult del trash il Sal Baccaro vestito da suora, (d’altronde di Baccaro è divenuto cult qualsiasi suo personaggio) la trama è davvero confusionale e alcune trovate sono proprio idiote. La storia verte su una mappa disegnata da due balordi che si imbattono in un fiume ricco d’oro, la scena iniziale dei 2 nel fiume in una improponibile “febbre dell’oro” è qualcosa di inguardabile. Anche la morte di Whiskey è qualcosa di insensato, mentre sono sui loro 2 muli “parlanti” Gin sposta un ramo che finisce in faccia a Whiskey che cade dal mulo e finisce giù da un dirupo. Gin non si accorge di niente e i loro muli che parlano sempre questa volta invece stanno zitti. Ma non è la sola scena indescrivibile, anche i 2 pistoleri gay, fanno un continuo di battute a doppio senso di uno squallore unico. Per non parlare della scena dei banditi, 2 di loro durante la guardia notturna proprio ai due gay, uno di loro sbotta: “Sono mesi che non vedo una donna, andrebbero bene anche loro!” e l’altro risponde: “Non è una cattiva idea, nelle notti di tempesta ogni buco è un porto!”. In sostanza il film è qualcosa di stupido oltre che brutto, non propone una sola scena divertente (a parte Sal Baccaro) o una sola situazione divertente o interessante. Sicuramente uno tra i peggiori film western italiani.

Recensione da spaghettiwestern.altervista.org