NINJA COMMANDMENTS

L’ impero ninja ha le sue feroci leggi e chi osa trasgredirle conosce la morte. Tre ribelli hanno cercato di infrangere il codice a cui avevano giurato sacra fedeltà. Pagheranno cara la loro arroganza.

 

Il seguente video non fa parte del sito www.cinemazoo.it,
ma è solamente incorporato e presente su un’altra piattaforma.

 

 

Titolo originale: Ninja Commandaments
Anno: 1987 I Paese: Hong Kong
Regia: Joseph LaiGodfrey Ho (non accreditato)
Attori: Richard Harrison, Dave Wheeler, Peter Kjær

 

Joseph Lai, come Godfrey Ho, è una garanzia per quanto riguarda i Ninja-movies realizzati col taglia e cuci, ma stavolta, è bene dirlo subito, il risultato non è un granché.
Innanzitutto il legame fra il film cinese e gli intermezzi ninja è il più fragile di sempre: nella scena iniziale il Maestro Ninja annuncia ai suoi fedeli adepti che i Ninja Janet e Rodley sono stati cacciati dall’impero per aver trasgredito una delle leggi fondamentali: non avere rapporti prematrimoniali. Janet e Rodley risultano essere i due protagonisti del tragico e pesissimo melodramma a sfondo familiare che occupa il 90% della pellicola. L’elevato patetismo della parte cinese, depauperata perfino dei finti incontri con i protagonisti ninja, è il secondo importante punto a sfavore del film: l’amore contrastato di Janet e Rodley e le sofferenze subite per la separazione forzata, unite al dramma del loro figliolo che troppo tardi saprà chi sono i suoi veri genitori, metteranno a dura prova lo spettatore che non verrà gratificato nel suo sforzo da combattimenti ninja adeguati.
Gli scontri, concepiti come al solito come livelli di un picchiaduro da console, sono infatti decisamente banali e privi di spunti e idee brillanti e nemmeno la presenza del sempre ottimo Richard Harrison riesce ad elevare la qualità della parte Ninja. A ben vedere la cosa migliore di quest’ultima sono gli sgargianti costumi, impreziositi dalle tamarrissime bandane con la scritta “Ninja” in bella evidenza sulla fronte dei malcapitati attori.
La vera perla del film sono i Comandamenti dei Ninja cui allude il titolo del film: di punto in bianco, durante le scene più sofferte della storia cinese, appare il Maestro ninja che snocciola comandamenti ispirati più alla morale cattolica che al codice comportamentale di una spia, ridicolizzando con questo ribaltamento di atmosfera il dramma che stanno vivendo i personaggi.
Un altro punto a favore di questo lungometraggio è sicuramente l’alterazione temporale che contraddistingue il parallelismo delle due vicende: mentre nella storia cinese i personaggi invecchiano regolarmente, Richard Harrison, impegnato nella sua lunga vendetta contro il Ninja traditore che ha ucciso il saggio Maestro, non subisce minimamente lo scorrere degli anni, e così tutti i nemici che incontra prima di riuscire a sconfiggere il boss di fine livello… pardon, il traditore.
Ma non bastano certo queste trovate ed un paio di capriole col consueto effetto scomparsa a giustificare la sopportazione della pappardella cinese, che si lascia vedere solo per la divertente scena della partita a dadi e per lo stato catastrofico in cui viene ridotta Janet, sfigurata dalla fiamme dell’incendio della sua capanna, nella quale si getta senza paura, come un vero ninja, per salvare il suo figlioletto.

Recensione da Fimbrutti.com