OBITORIUM

 

John Henry Cox seduce con fare romantico la bella Nora, ragazza di facili costumi e la sposa portandola con sè in una graziosa cittadina di provincia. Nora scoprirà che il marito, al terzo matrimonio, ha preferenze particolari per i cadaveri.

 

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Titolo originale: Dead Mate
Anno: 1988 I Paese: U.S.A.
Regia: Straw Weisman
Attori:  Elizabeth ManninoDavid GregoryLarry Bockius
 

 

Incredibile come scoperchiando letteralmente bare sepolte degli anni ottanta, spuntino fuori certe tavanate galattiche come il presente “Obitorium” meglio conosciuto come “Graverobbers” o “Dead Mate”, pellicola incredibilmente trash diretta da un esordiente Straw Weisman in seguito divenuto, per fortuna dello spettatore, un mestierante che si alterna tra  produzione cinematografica e realizzazione di documentari. La protagonista Nora (Elizabeth Mannino) fa un brutto sogno dove due mani guantate modello assassino alla Dario Argento si mettono a rovistare nelle sue budella che appaiono incredibilmente nere. Nora lavora di notte in un locale dove riceve advance da un venditore di profilattici, poi arriva un bellimbusto tutto incravattato che la chiede in sposa, ovviamente (sennò la storia non va avanti) lei accetta subito e partono insieme verso l’allegra cittadina di Newbury (Un nome che è tutto un programma!).

Qui lei scopre allegramente che il marito è un necroforo ma non ci sono problemi a patto che lei non apra mai la solita porta segreta. Intanto in paese accadono strani fatti, una ragazza sfreccia in auto muovendo alla cazzo i pedali del freno e dell’accelleratore per una decina di minuti buoni, poi finalmente si schianta. Arriva un’ambulanza con due portantini che sembrano due maniaci e, in effetti, sono due necrofili che, nel viaggio verso l’ospedale, si trastullano con il cadavere. Intanto Nora come da copione entra nella stanza proibita e vede il marito con altri paesani che si trastullano anch’essi con un cadavere palpandolo tutto con guanti di gomma elettrificati. Non si riesce a capire bene che godimento possano provare i necrofili da questa pratica ma alla fine il becchino esclama ” …che il sesso è senza problemi perchè non si prende l’AIDS dalla gente morta”. Il tutto accompagnato da un’allegra musichetta caraibica che si alterna ai poderosi tastieroni con cui ci allieta la colonna sonora, certo fosse solo questo il problema Graverobbers sarebbe un capolavoro, peccato che la fotografia sia amatoriale (sembrano riprese di una VHS-CAM), gli stacchi e le situazioni risultino spesso slegate fra loro, la recitazione legnosa e si passa dalla notte al giorno con una naturalezza imbarazzante.

Il tutto poi degenera nel finale dove, dapprima il marito cerca di buttare Nora nella stanza segreta salvo poi scomparire lasciandola libera di scappare, poi Nora assiste ad una scena che, da sola, merita la visione di tutto il film: vediamo una vecchia a candela su un uomo disteso sul tavolo dell’obitorio mentre lui indossa i guantoni ed è intento ad elettrificarla in un tripudio di luci, scosse e tanto weirdo. Ma siamo solo all’inizio, ad un certo punto Nora finisce in una specie di tunnel degli orrori pieno di cadaveri, poi cerca  di mettere in moto un furgoncino e invece di tremare tutta nello spasmo di cercare la chiave giusta si mette a canticchiare. Poi viene inseguita da un cadavere in motocicletta che si scarnifica ricordando vagamente Ghost Rider, poi viene inseguita da tutto il paese come Paperino in certe sue sfortunate avventure e alla fine scopriamo che Nora è una puttana da due dollari l’ora e getta il prete del paese dal campanile. Di certo l’intento finale, come ci illustrano i titoli di coda, è quello di buttarla in parodia, altrimenti non si potrebbe spiegare l’allucinante serie di situazioni al limite del ridicolo che si sviluppano con lo stesso pathos di un bradipo affetto da rachitismo.

Scritto da Il Dottor Satana [Odorama Exploitation Movies]