LE PORTE DEL SILENZIO

Melvin Devereux sta tornando a casa in automobile quando la sua attenzione viene attratta da un carro funebre che lo supera e rallenta proprio davanti alla sua autovettura. Ogni tentativo di superarlo è vano e l’unico tangibile risultato sono le beffe subite da parte del bizzarro conducente. Il ritorno a casa di Melvin continuerà tra strani incontri e presagi di morte fino a una scoperta inquietante che sovvertirà qualsiasi piano logico e temporale.

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Titolo originale: Le Porte del Silenzio
Anno: 1991 I Paese: Italia
Regia: Lucio Fulci (accreditato come H. Simon Kittay)
Attori: John SavageSandi SchultzRichard Castleman
 

La sensazionale messa in scena di come una normalissima giornata di lavoro possa trasformarsi in un giorno contaminato da strani incontri, incubi e paranoie. “Le Porte del Silenzio” è (purtroppo) l’ultimo film di Lucio Fulci, uscito nel 1991 e prodotto da niente di meno che la Filmirage del grande Joe D’Amato. Questo è un lungometraggio che non ha per niente avuto il giusto merito e le giuste attenzioni, perchè, come diceva lo stesso Massaccesi: «non ha venduto nemmeno una brochure». È stato quindi un prodotto sfortunato, che tra l’altro il poeta del macabro dovette firmare per la prima volta nella sua carriera con lo pseudonimo “H. Simon Kittay”, condizione purtroppo imposta da Joe D’Amato, visti anche i precedenti e drammatici esiti delle ultime pellicole dirette dal mestro Fulci. Questo suo ultimo prodotto, comunque, dimostra l’essenza del suo innato talento nel girare film horror, anche senza il benchè minimo bisogno di una singola goccia di sangue, quel sangue che, come tutti i suoi fan (e non) ben sanno ha contaminato quasi la maggior parte dei suoi film, in quanto era uno degli elementi principali. Avvalendosi di un bravo attore come John Savage nel ruolo di protagonista, il terrorista dei generi crea qui una storia surreale sospesa (nel tempo) fra la vita e la morte. Storia che, gli stessi Fulci e Massaccesi, amavano. Melvin Devereux (Savage) è un uomo felicemente sposato, benestante e come tutti i signori di classe ha un lavoro. Nella vicenda che noi vediamo, si trova fuori città e dopo una a noi sconosciuta e qualsivoglia operazione per il suo lavoro, si reca al cimitero alla tomba di suo padre per omaggiarlo del bene a lui trasmesso e dell’eredità a lui lasciata. Allo stesso tempo, però, vediamo una donna (scopriremo poi che si tratta della moglie di Melvin) apparentemente nello stesso cimitero ad un funerale. La cerimonia funebre è in memoria di qualcuno che porta lo stesso cognome di suo marito. Di chi si tratta? Da questo momento in poi, il viaggio a casa di Melvin si trasformerà in un vero e proprio inferno on the road, poichè innanzitutto sarà importunato numerose volte da una donna che dice di conoscerlo, donna di cui tra l’altro faremo la fatale conoscenza solo nella sequenza finale e donna interpretata da Sandi Schultz, attuale moglie dello stesso Savage. Oltre a questi frequenti importuni, il signor Devereux avrà a che fare con un carro funebre piuttosto arzillo e che non ci pensa nemmeno a farsi superare e non una sola volta, ma tante ed anzi… troppe volte. Ultimo pezzo quindi della poetica Fulciana, un regista che noi amanti del cinema di genere italiano abbiamo amato e che con i suoi capolavori vivrà in eterno. Questa pellicola, per quanto possa sembrarvi strana o comunque non riconducibile al cinema di Fulci, è un’opera da vedere e da ammirare, che chiude la filmografia di un artista.

Scritto da Giuseppe Rocca [Filmaniac]