HOT TRUCK

 

Pedro (Julio Alemán) oltre che a dilettarsi come cantante, è un camionista che lavora con il suo amico Marius. I due trasportano frutta tra il Messico e il Guatemala. Marius però oltre ad avere una mamma molto malata è indebitato fino al collo al giorco con dei mafiosi. La mafia lo ricatta e promettere di estinguere il debito se Marius fa da corriere di un ingente quantitativo di droga. Marius accetta ma non dice niente a nessuno. La polizia riceve una soffiata anonima sul trasporto illecito e così il camion di Marius e Pedro viene fermato, il camionista inpanicato non si ferma e viene sparato a morte dalla mafia per chiudergli la bocca. Anche Pedro viene colpito e si crede morto, ma al contrario egli riesce a scappare. Una volta rimesso in forze, è deciso a vendicarsi e distruggere la banda di malviventi per onorare il nome del suo amico Marius.

 

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Titolo originale: Pedro el de Guadalajara
Anno: 1983 I Paese: Messico
Regia: Sergio Véjar
Attori: Julio AlemánRosenda BernalSergio Goyri

 

 

Rarissima pellicola messicana tra l’ action e il poliziesco giunta sino a noi grazie alla benemerita Futurama, la quale neanche questa volta non ci risparmia dal mostrarci in copertina scene che mai e poi mai appariranno nel film e che sono state prese evidentemente da un’ altra pellicola. Non solo, con un titolo del genere cosa ci si può aspettare? Camion che prendono fuoco e sfrecciano ad alta velocità? Gare di camion clandestine? Camion che ricevono pallottole su pallottole e rompono barricate? Camion che esplodono? Camion che esplodono pallottole? Un porno su un camion? Gang bang? Non c’è niente di tutto questo in questa pellicola, il cui pregio principale è quella di terminare ad un certo punto. E infatti questo film quelli che l’ hanno girato lo hanno intitolato Pedro di Guadalajara e non certo Camion Caldo. Ma parliamo ora di quello che succede durante la visione. Mettiamola così: prendiamo un qualsivoglia poliziottesco all’ italiana e trasformiamolo in una telenovela sudamericana, ovvero con mamme che stanno molto male e che benedicono chi deve fare lunghi viaggi, con amori intensi e disperati… insomma.. c’è anche la scena del biliardo (classico luogo pieno zeppo di rissaioli in cui se non inizi una rissa poi ti fanno pagare da bere a tutti!).. ecco questo è Hot Truck. La visione di questo film può essere una auto punizione karmica per qualcosa di brutto che si è fatto, la punizione è assicurata dalla grande lentezza, dalla sceneggiatura iper-prevedibile, dai dialoghi campioni di retorica (praticamente il film è pieno di frasi fatte, esplicazione verbale dei sentimenti in corso, descrizione di luoghi o situazioni che vediamo con i nostri occhi, opinioni assolutamente inutili per la trama) ma soprattutto da 3 e dico 3 interminabili videoclip dove a turno Julio Alemàn e Rosenda Bernal cantano accompagnati da musica popolare messicana, quella sentimentale e strappalacrime. Mario Merola salvaci tu. Che questo Julion Alemàn sia il Nino D’ Angelo messicano è il sospetto che viene a chiunque guardi la sua immensa filmografia e il suo ruolo da canterino dannato. Tuttavia (pausa drammatica) non è proprio la cosa che mi preme di più al mondo approfondire l’ argomento…

Scritto da Il Guardiano dello Zoo