REGENERATED MAN

La ricerca genetica conduce uno scienziato alla realizzazione di un siero capace in teoria di rigenerare i tessuti umani. L’uomo sperimenta su di sè il ritrovato, ma gli effetti non sono quelli previsti. Trasformato per un breve periodo in un essere dalle fattezze orribili ma forte e potente, l’uomo cerca di ritrovare quelle sensazioni continuando ad assumere una dose dopo l’altra del siero, sviluppando una dipendenza simile a quella di un drogato. E le sue esaltate scorribande non si fermano neanche di fronte all’omicidio.

 

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Titolo originale: Regenerated Man
Anno: 1994 I Paese: U.S.A.
Regia: Ted A. Bohus
Attori: Pete DeLorenzo, James Benvenuto, John Bianco.

 

Il Dottor Robert Clarke sta lavorando ad un siero capace da solo di rigenerare i tessuti morti. Una sera mentre è in laboratorio per degli straordinari viene aggredito da due banditi (di cui uno è un mal riuscito crossover tra Giovanni Storti e Marco Columbro). I due malviventi sono in cerca d’oro (in un laboratorio chimico?? Boh..) ma non trovandolo si accontentano di accanirsi sul povero dottore. Uno dei due, forse esperto in chimica o forse solo fortunato, inizia a mischiare composti chimici a casaccio per farli poi ingerire al malcapitato. L’effetto che questo intruglio avrà sul nostro protagonista sarà a dir poco prodigioso! Infatti di lì a poco il dottore si risveglierà tramutato in uno “spaventoso” mostro. Che più che altro a dirla tutta sembra il fratello scarso di Freddy Krueger. Tutto ciò porta ad una serie (nemmeno troppo lunga) di omicidi. Il film è una sorta di rivisitazione in chiave horror/thrash/comica del romanzo Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde di Robert Louis Stevenson. Il problema è che il film ha una trama davvero troppo arruffata e oggettivamente inconsistente. Se è vero che lo spunto poteva essere vincente, è altrettanto vero che il suo sviluppo è talmente povero da far decadere quelle poche possibilità che il film aveva di non farti passare un’ora e mezzo immerso nella noia. Per di più i dialoghi e la recitazione sono davvero poveri ed inconsistenti, e l’azione è davvero ridotta al minimo. La vicenda infatti, salvo i pochi casi in cui il mostro uccide, si svolge quasi per intero in un fottutissimo laboratorio…che più che altro viste le dimensioni potrebbe essere uno sgabuzzino. La regia è pessima e sinceramente ho fatto molto fatica a collocare temporalmente questo film nel 1994. C’è una frase detta del Detective Winter (l’antagonista principale del film) con cui sono d’accordo, infatti commentando l’ennesimo omicidio se ne esce con un “l’unico testimone parla di un tizio con una maschera da mostro”, ed è infatti questa la sensazione che si ha vedendo il mostro, di un tizio con una maschera…sapete quelle che si comprano per carnevale o per halloween. Gli effetti speciali, se così vogliamo chiamarli, non sono speciali per niente. Il film è fatto chiaramente con un budget piuttosto basso e a risentirne sarà soprattutto la scena finale, quella che dovrebbe essere il punto forte del film insomma…ovvero la seconda mutazione del mostro. Insomma un film abbastanza evitabile in sostanza, che può essere visto giusto per farsi due risate.

Recensione scritta da Alex