TERROR VISION – VISIONI DEL TERRORE

Una civiltà di un pianeta lontano ha trovato il modo per risolvere il problema dei rifiuti: trasformarli in energia e lanciarli nello spazio sconfinato. Ma c’è un problema, un segnale, contenente un buffo mostro affammato, viene accidentalmente intercettato sulla Terra dalla super antenna parabolica della eccentrica famiglia Putterman. Il terrore si diffonde in casa Putterman: il mostro succhia tutto ciò che si trova davanti e muta le sue forme in quelle delle sue vittime. Piano piano tutti gli ospiti e la famiglia Putterman vengono divorati e “clonati”, e solo il piccolo Sherman ha un’idea di quello che sta succedendo, ma nessuno gli crede. Fin a quando la sorella, col suo strambo fidanzato, e la conduttrice di un programma dell’orrore, Medusa, non lo vedranno dal vivo… Ci sarà qualche speranza per la terra

 

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Titolo originale: Terror Vision
Anno: 1986 I Paese: U.S.A.
Regia: Ted Nicolaou
Attori:  Diane FranklinMary WoronovGerrit Graham
 

Trashata di proporzioni cosmiche dei fantastici anni 80. Il film fa parte di quel filone trash-fanta/horror (anche se qui di horror ce n’è davvero poco) che nel cinema statunitense dell’epoca, andava parecchio in voga.
La trama ruota attorno ad una famiglia un po’ particolare, i Putterman, i quali hanno appena comprato una nuova antenna parabolica. Una notte, l’oggetto ingloba al suo interno un alieno proveniente dallo spazio. La creatura occupa inevitabilmente lo schermo del televisore ma la famiglia crede che siano le nuove frequenze captate dall’antenna. Le cose si complicano quando l’essere fuoriesce dalla TV e inizia dare la caccia ai Putterman nella loro stessa abitazione.
Appena ho finito di vedere questo film, mi sono reso subito conto di una cosa, cioè che “Terror Vision” è ben diverso da altri trash-movies statunitensi, o anche italiani, di quegli anni lì. Un film che non si prende mai sul serio, difatti mira ad essere un incrocio tra una pellicola che omaggia sia la fantascienza degli anni 50, sia diversi prodotti horror e fantascientifici come “Videodrome”, “Poltergeist” e “L’invasione degli ultracorpi”, e una pellicola che vuol parodiare gli stessi film elencati sopra. Oserei dire che l’esperimento è abbastanza riuscito, dato che il film ha una discreta dose di intrattenimento.
Altra cosa che differenzia il lavoro di Ted Nicolaou dagli altri, è il voler comunicare qualcosa da parte del regista, scelta che di solito, nei b-movies veniva presa in considerazione pochissime volte. Il director, attraverso questa fanta-comedy, mette a nudo tutte le abitudini, gli stereotipi, le caratteristiche della ricca famiglia anni 80. Abbiamo innanzitutto la dipendenza dalla TV, strumento che ai tempi aveva letteralmente spopolato e di conseguenza aveva assunto l’assoluto monopolio sulla vita della gente. Poi ci sono i vari atteggiamenti e stili che rappresentavano i giovani: c’è il metallaro, con anfibi, catene e borchie, la ragazza punk/glam, con capelli stravaganti, trucchi coloratissimi e un abbigliamento eccentrico, infine c’è il ragazzino con la passione per la guerra, che di conseguenza si veste come un soldato. Anche i genitori e il nonno sono contraddistinti secondo gli standard ottantiani: i primi, nel film, sono individualizzati come i classici ricconi dell’epoca, arrivando quindi a fare cose discutibili come appunto, gli scambi di coppia. L’anziano è visto come il tipico guerrafondaio, attaccato ai vecchi valori dell’esercito e avente a disposizione armi con le quali difendersi, da qualche fantasmagorico nemico. Persino la casa dei Putterman rispecchia lo stile degli eighties, cioè colori sgargianti, arredamento glamour e ogni tipo di conforto per una casa di ricchi. Insomma, il director ha voluto fare un film trash di fantascienza che caratterizzasse gli anni 80, è secondo me, ci è riuscito davvero bene.
La regia, almeno riguardo certe cose, non è malaccio. Ad esempio, in alcuni momenti, sembra di assistere più ad una sit-com che ad un film e penso che sia un effetto voluto, volto ad ossequiare quei programmi televisivi che, sempre a quei tempi, stavano vivendo uno dei loro momenti migliori. I personaggi sono caratterizzati bene, più che credibili, rispecchiano per filo e per segno le persone dell’epoca. Alcune scene sono divertenti, ad esempio quelle dove sono protagonisti il nonno o il ragazzo metallaro. Anche l’atmosfera è piacevole, grazie soprattutto alla scenografia e alla fotografia, le quali, con i loro colori accesi e la loro “allegria”, riproducono bene il clima spassoso e demenziale dell’opera, oltre che dare ancor di più allo spettatore, quell’impressione di sit-com. Il finale è simpaticissimo e ha anche un piccolo colpo di scena.
L’alieno è quello che è, un grosso pupazzone animato. Vedendo la pellicola oggi, l’extraterrestre ha un aspetto grottesco, per usare un eufemismo. Tuttavia, vista la trashaggine del film, in fin dei conti, il mostro si può apprezzare.
Il resto degli effetti è dignitoso, nonostante siano ben visibili gli enormi limiti, però ho visto di peggio, molto peggio.
Il cast è di buon livello per un lungometraggio così, tutti gli attori si impegnano per essere più bizzarri possibili e, per me, ognuno riesce con un certo stile, nel proprio intento. Fortissimo l’interprete che fa il padre di famiglia e quello che fa il nonno.
La sceneggiatura sarà probabilmente lunga non più di 3 pagine, ma, d’altro canto, presenta una storia buffa con tante trovate divertenti e non scontate. Originale l’idea di base, cioè quella di una trama che non si prenda mai sul serio. Discreta stesura dei personaggi e dialoghi spassosi. Si notano naturalmente le scopiazzature da “Poltergeist” e “L’invasione degli ultracorpi”.
Peccato un po’ per il ritmo, a volte Nicolaou rallenta vertiginosamente la narrazione, infarcendola con diversi minuti nei quali non succede e non si dice niente di significativo. Poi c’è una pessima gestione degli interni, una delle principali cause di alcuni tratti lenti del film. Per fortuna, si vivono pure svariati momenti concitati.

Conclusione: filmetto che si lascia vedere, del trash fa il suo punto di forza. Azzeccatissima comunicazione del director e trama che omaggia alcuni classici fanta-horror. Consigliatissimo agli amanti dei b-movies più ignoranti.

Recensione da Filmscoop.it