MEATBALL MACHINE [sub ITA]

 

Yôji (Issei Takahashi), un timido giovane che vorrebbe rivelare il suo amore a Sachiko (Aoba Kawai), ma che si ritrova sempre più spesso nella sua cameretta a fantasticare. Dopo essere stato pestato a sangue da un travestito incontrato in un cinema porno(!), Yôji trova una strana creatura corazzata che somiglia a uno strizzafaccia di Alien che prendere il controllo del corpo e della mente trasformandolo in Neo-Borg: creatura guidata dal parassita alieno che sembra un incrocio tra un Borg di Star Trek e un orco di Blood Bowl, il cui unico scopo è la distruzione totale, a partire dai propri simili fino al resto del genere umano. Inutile dire che proprio quando Yôji e Sachiko cominciano a fare timidamente conoscenza, e qualcosa pare sbocciare nel cuore di entrambi, il nefasto parassita che fino a quel momento non ha dato segni di vita decide di attaccare la ragazza e trasformarla in Neo-Borg.

 

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Titolo originale: Meatball Machine
Anno: 2005 I Paese: Giappone
Regia: Yudai YamaguchiJun’ichi Yamamoto
Attori: Issey TakahashiAoba KawaiKenichi Kawasaki
 

 

Tratto dall’omonimo cortometraggio diretto da Yamamoto. Ambientato in una città industriale, immersa negli scarti delle fabbriche (come è giusto che sia) Meatball Machine è decisamente un film incredibile. Oscurato dalle oscure bestie del Cyber-punk (Videodrome, Tetsuo, Rubber’s Lover ecc.ecc), questo film può tranquillamente vantarsi di essere un vero capolavoro, capace di presentare un’interessante storia con originalità, restando comunque fedele al sottogenere a cui appartiene. Un film veramente assurdo, con effetti speciali unici ed una regia che può richiamare vagamente il nostro amato Tsukamoto (al di là delle chiare citazioni a Tetsuo), grazie a movimenti di macchina frenetici e dinamici.
La componente più anomala che lo rende non solo estremamente in linea con il genere, ma soprattutto un’opera che si solleva dal magma caotico di film body-horror, è la prepotenza con cui le emozioni si insinuano nel film: un’immersione nella sofferenza, che sfocia in un nichilismo incontrollabile e alieno per un finale che oscilla fra il romanticismo e una rinascita spirituale nella mutazione fisica. Incontrollabile l’esistenzialismo in cui viaggia questa storia, un intricato viaggio nella rabbia e nella distruzione eterna.
Consiglio a tutti i fan del genere che non hanno ancora recuperato questa pellicola di farlo all’istante, non solo per godersi scene alquanto massicce, tra un’emotività aggressiva e un ultragore gonfio di organi e di esplosioni, ma soprattutto per ammirare il combattimento finale che è di una potenza pazzesca e di una bellezza immensa.
Sicuramente un film unico, che abbraccia una forma grottesca e volgare di splatter, a momenti pieni di sentimenti turbolenti che raggiungono picchi di romanticismi massimi.

Scritto da Mario Rossi [Cinemerda]

 

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