DENTI ASSASSINI

Il dottor Hamilton (Paul Coufos) ha creato in laboratorio un particolarissimo ormone che potrebbe aumentare la produttività delle coltivazioni alimentari, ma quando alcune cavie mangiano un pomodoro sottoposto al trattamento scopre che subiscono un incontrollabile processo di ingigantimento. Tempo dopo, alcuni studenti che hanno inscenato una manifestazione di protesta contro la vivisezione, irrompono nel laboratorio e, inavvertitamente, liberano i topi mutanti.

 

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Titolo originale: Gnaw: Food of the Gods II
Anno: 1957I Paese: Canada
Regia: Damian Lee
Attori: Paul Coufos, Lisa Schrage, Colin Fox

 

Scoperto casualmente su youtube ed entra nel trash-tour: tappa quarta.
Questa volta la minaccia saranno dei ratti che subiscono un anormale processo di crescita a causa di una cura ormonale sintetizzata in laboratorio.
incipit in verità parecchio abusato e banale; in effetti la prima mezz’ora è la parte più sottotono del film.
Ragazzi, questo film è follia allo stato puro, da vedere assolutamente.
La componente splatter c’è, anche se non è tanto esagerata ( “Slugs” vincerebbe su quel frangente).
I ratti giganti sono grandi quanto dei vitelli e feroci peggio di un coccodrillo, c’è da sbellicarsi dalle risate ( e sono anche costruiti dignitosamente bene).
Il cast è senza infamia e senza lode, ricolmo di personaggi tutti assurdi e fuori posto.
Abbiamo il solito protagonista eroe per caso, che si vede costretto a combattere la minaccia praticamente da solo.
Il solito ispettore di polizia inetto e che non crede mai a nulla, e che in fin dei conti fa solo danni con il suo immobilismo.
Aggiungiamoci lo sterminatore di topi alla Schwarzenegger, accompagnato da una colonna sonora ultra-pompata e da un arsenale di armi come se stesse per affrontare un’orda di zombie in uno scenario post-apocalittico.
Premio oscar per il preside dell’università, che nonostante l’evidente massacro non chiude la struttura al fine di raccattare più quattrini possibili con le rette universitarie.
Ed infine, ma non meno importante, si ritaglia un posto il custode dei sotterranei su quell’improbabile trabiccolo.
Insomma, ce n’è per tutti gusti.
Visto con l’ottica giusta, è un film che intrattiene a dovere, e si fa forza anche di un buon doppiaggio e di colonne sonore azzeccate che oscillano tra pezzi rock e pezzi suonati con la chitarra elettrica che non si disprezzano.
Finale delirante con l’assalto dei topi alla piscina e con un colpo di scena ultra telefonato che però alla fine ci può anche stare.
incomprensibile l’ultima sequenza prima dei titoli di coda.

Recensione da Filmscoop