THE WICKED CITY

 

A Taki (Leon Lai) è stato assegnato il compito di seguire le tracce di Daishu (Tatsuya Nakadai), un uomo d’ affari sospettato di diffondere la droga chiamata “happiness”, una droga del mondo dei Rapter. Ma la ricerca di Taki porterà a ben altre scoperte.

 

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Titolo originale: Yiu Sau Dou Si
Anno: 1992 I Paese: Hong Kong
Regia: Tai Kit Mak (accreditato come Peter Mak)
Attori: Jacky CheungRoy CheungLeon Lai
 

 

Fumettone fanta-action straripante di effetti speciali e luci artificiali. In una Hong Kong futuristica sepolta dai neon, i fumi e i riverberi azzurrati si consuma l’annosa lotta tra umani e reptoidi (sorta di Visitors capaci di trasformarsi in qualsiasi cosa nel giro di un secondo). A combatterli, nell’occasione, troviamo Ken e Taki, due super sbirri di un’unità speciale con qualche scheletro nell’armadio: il primo è innamorato di una reptoide, il secondo è addirittura un “mezzosangue”, figlio di una di loro. Ma la storia, confusa e talmente ricca di trovate da poter riempire senza problemi altri cinque film, scivola via soffocata dall’azione e dai mille effetti. Troveremo per esempio una reptoide che si trasforma facilmente in flipper, ascensore, motocicletta, orologio da muro portando l’opera ai confini col cartone animato. E data l’inconsistenza di personaggi e dialoghi l’accostamento è inevitabile: veniamo talmente bombardati in ogni scena da diavolerie di qualsiasi tipo (attacchi di reptoidi liquidi, braccia lanciafiamme, spade Jedi, macchine per tornare indietro nel tempo, gruppi specializzati in telecinesi, mostri assortiti, gente che vola, piovre giganti, Boeing che atterrano su grattacieli) da rimanere storditi, tramortiti. Il produttore è Tsui Hark, da sempre amante dello spettacolo più baracconesco e qui non c’è dubbio che abbia spinto all’eccesso sul pedale dell’iperbole; purtroppo il risultato annichilisce, più che divertire. Delirante e noiosetto, nonostante effetti spesso ben realizzati.

Recensione da Il Davinotti