CATTIVE RAGAZZE

 

Un gigolò di nome Brian (Brando Giorgi) e Alma (Eva Grimaldi), una donna neo divorziata, vengono inseguiti rispettivamente da una ex fidanzata e una sua complice, e dalla suocera malata di mente del suo ex marito. Durante il week-end in cui i due scappano insieme, dovranno sopportare la presenza delle tre donne e tra sparatorie e inseguimenti.

 

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Titolo originale: Cattive ragazze
Anno: 19992 I Paese: Italia
Regia: Marina Ripa di Meana
Attori: Eva GrimaldiFlorence GuérinAnita Ekberg,

 

 

Ha scandalizzato tutti il fatto che il film (interamente scritto e diretto da Marina Ripa di Meana, ex Lante delle Rovere) fosse finanziato dallo Stato Italiano attraverso l’articolo 28, ma è prassi talmente comune per il cinema di oggi che la cosa non colpisce più di tanto. Il vero problema è che il film è davvero uno dei peggiori mai prodotti dal nostro cinema. Riassumere la trama non ha nemmeno senso, tanto CATTIVE RAGAZZE è sconclusionato. Eppure, in qualche modo, anticipa (forse involontariamente) il trend che esploderà tre anni dopo col successo strepitoso di PULP FICTION. In particolar modo nella storia che riguarda Florence Guérin, ragazza perduta volgare e crudele, seguita come un’ombra da una nana lesbica vestita da punk. Pur nello squallore di una sceneggiatura appena abbozzata e dialoghi improvvisati, si può apprezzare il tentativo di andare contro la morale comune, inserendo ampi palpeggiamenti, scene di sesso “femminista” con l’unico uomo (Brando Giorgi) del film, trattato alla stregua di un oggetto: legato e incatenato, offeso e sfruttato per l’unica cosa che sa fare bene. Eva Grimaldi, protagonista dell’altro binario sul quale corre la storia (prima che gli stessi si incrocino) è sorprendentemente in parte e nel desolante panorama di un cast modesto (c’è perfino Anita Ekberg nel ruolo della madre mezza pazza… insopportabile!) fa addirittura la parte del leone. Siamo nel trash più nero, con una regia inesistente e una messa in scena di una povertà assoluta. Troppo disgustoso per essere divertente.
MARCEL M.J. DAVINOTTI JR.