BLOODY PSYCHO – LO SPECCHIO

 

Werner (Peter Hintz), un paranoterapista che ha doti extrasensoriali, si reca dalla signora Rezzori (Brigitte Christensen), tetraplegica, per una seduta spiritica. Durante il tragitto passa di fianco a un castello che viene considerato dagli abitanti del luogo maledetto. Qui Wagner ha una strana visione, una mano che brandisce minacciosa un coltello sporco di sangue. Quale segreto nascondono le mura del castello?

 

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Titolo originale: Bloody Psycho
Anno: 1980 I Paese: Italia
Regia: Leandro Lucchetti
Attori: Peter HintzLouise KamsteegBrigitte Christensen
 

 

La copertina del film mostra delle mani putrefatte che impugnano un’ascia mentre un serpente le avvolge con fare minaccioso, in alto a sinistra vi è la scritta ‘Lucio Fulci presenta’. Non lasciatevi ingannare, il nome di Fulci compare esclusivamente per motivi economici, avendo stipulato un accordo coi produttori Nannerini e Lucidi della Alpha Cinematografica: il suo nome in cambio di finanziamenti per piccole produzioni. Il regista è Leandro Lucchetti, che assieme a Giovanni Simonelli scrive anche la sceneggiatura di questo trashone nostrano dalle proporzioni inaudite.

Gli attori sono semisconosciuti e di rara incapacità, il protagonista, un aitante, si fa per dire, pranoterapeuta, è interpretato da Peter Hintz, attore sconosciuto e indecente. Tra i titoli di apertura compare la curiosa scritta: con la partecipazione straordinaria di Vassili Karis e Paul Muller, ho fatto una piccola ricerca e risultano attori di serie b con l’unica ‘dote’ di aver partecipato a numerosi film tra cui: ‘Cristiana monaca indemoniata’ e ‘3 supermen a Tokyo’, titoli che lasciano intendere chiaramente l’ambito trash da cui provengono entrambi. Bloody Psycho inizia col nostro pranoterapeuta che, sotto la pioggia, percorre delle vie in salita di un paesino di fattura medioevale: il tratto di strada percorso dall’attore è in realtà sempre lo stesso anche se vorrebbero farci credere che si tratti sempre di punti diversi, questo mette in chiaro fin dall’inizio la carenza di stile della pellicola. Il protagonista giunge in una casa dove abitano una signora, in sedia a rotelle, e la cameriera di questa: il pranoterapeuta si ferma nella casa, come accordato, per praticare le sue cure alla signora, ma inizierà ad avere delle terrificanti (si fa per dire) visioni sul castello abbandonato del paese, dal quale era stato messo in guardia da un ubriacone al suo arrivo nel paesino. Tra una visione e l’altra scoprirà ‘l’orribile segreto’.

Il film è abbastanza lento in molti punti, per fortuna sceneggiatura e tutte le recitazioni sono ridicoli e tra una risata e l’altra il trash involontario si lascia ammirare. Scene memorabili sono innanzitutto il primo dialogo in assoluto della pellicola, che avviene tra il pranoterapeuta e l’ubriacone del paese:’Il fottuto castello è maledetto’ dice il barbone, ‘Ma va e perché?’ chiede il protagonista, l’ubriaco con enorme fantasia di chi ha scritto il copione risponde:’Ci sono i fantasmi!’. Non stupitevi per la parola ‘fottuto’, tutto il film è pieno di dialoghi volgari oltre che senza senso. Quando il pranoterapeuta giunge in casa della signora la cameriera gli apre la porta in pelliccia! Non si capisce il motivo! Il protagonista entra in seguito nelle grazie di questa che accarezzandogli il petto ha il coraggio di dire: ‘Senti un po’ come fai tu con le mani…cosi? Si ma io sono molto più brava di te’.

Questi sono alcuni esempi di scambi di battute e scene trash, sempre accompagnati da musiche monotone e ripetitive che sembrano realizzate con un Commodore 64! I pochi effetti speciali sono risibili e chiaramente scopiazzati da alcuni film di Fulci, ma con risultati di gran lunga inferiori, se guardate ‘Il gatto nel cervello’ del grande Maestro, potete vedere le scene a ‘tinte forti’ di questo film riutilizzate alla meglio: non oso chiedermi perché il compianto regista abbia fatto ciò, probabilmente a causa di gravi problemi di budget. Ultima chicca: il regista riprende spesso e volentieri i piedi degli attori, chissà perchè, forse è un po’ feticista, oltretutto il personaggio principale indossa delle scarpe in velluto marrone di rara bruttezza; almeno Lucchetti poteva avere il buon gusto di risparmiarci certi primi piani.

Per gli appassionati del trash ho una buona notizia, per tutti gli altri è cattiva: il film edito dalla ‘Avo Film’ è disponibile anche in dvd e si trova con facilità. In conclusione ‘Bloody Psycho’ è interessante e divertentissimo per gli appassionati del trucido, ai quali lo consiglio vivamente, ma metto in guardia tutti gli altri, la sua visione potrebbe essere perfino irritante!

Scritto da Lercio [splattercointainer.com]