INTRIGO D’AMORE

 

Janet (Milly D’Abbraccio) è una donna infelice accasata con un poliziotto dell’interpol (Paolino Sukova alla sua prima e unica interpretazione). La loro vita sessuale è ad un punto morto per via del lavoro particolare che svolge il marito. Dietro consiglio di una sua amica psicologa, Janet contatta un fotografo (Gino Concari) specializzato in servizi fotografici per mogli che vogliono ravvivare un rapporto di coppia in crisi. Il bel fotografo non solo riesce a carpire l’ essenza erotica della bella Janet, ma riesce anche a portarsela a letto. Questa sua esperienza (omettendo la propria infedeltà nei racconti) spinge anche due amiche di Janet (tra cui Emy Valentino) a farsi “fotografare”. Tutto fila liscio e tutti sono soddisfatti quando iniziano ad arrivare lettere di ricatto verso le mogli birichine.

 

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Titolo originale: Intrigo d’Amore
Anno: 1988 I Paese: Italia
Regia: Mario Gariazzo (accreditato come Roy Garret)
Attori: Milly D’AbbraccioValentine DemyGino Concari 
 

 

Mario Gariazzo è alle battute finali della sua carriera e probabilmente non trova di meglio da fare che girare una manciata di film erotico / softcore, come questo Intrigo D’ Amore, Sapore di Donna e L’ Attrazione, abbandonando totalmente il cinema avventuroso e / o controverso per cui il regista / sceneggiatore è apprezzato (da qualcuno sarà apprezzato!). Un erotico molto noioso soprattutto nella prima parte dove assistiamo ad un loop continuo dello stesso concetto ovvero: moglie alto borghese annoiata = fotografie piccanti = scopata col fotografo. Quasi come un porno qualsiasi ma attenzione non è un porno, peggio. E’ uno di quei film dove di porno c’è solo la trama, come i vari erotici di Bruno Mattei tipo Belle Da Morire, Privè, Capriccio Veneziano e compagnia bella. La differenza è che almeno Gariazzo se la cava meglio a dirigere sequenze erotiche, ma bisogna comunque ammettere che è la sensualissima Milly D’Abbraccio a condurre le danze, senza di lei non sarebbe la stessa cosa. Le scene di sesso non sono neanche male, del resto l’ erotico italiano è sempre una spanna avanti, anche il più becero. Se fossi un ragazzo di 12 anni questo film mi arraperebbe come un babbuino in calore ma onestamente ora come ora posso solo sperare che la facciano finita in fretta. Durante tutta la parte finale assistiamo ad un tentativo becero e inutile di buttarla sul thriller poliziesco, quando GUARDACASO proprio il marito di Janet, è incaricato di indagare sul misterioso ricattatore.. che GUARDACASO è proprio… pochi soldi per pagare gli attori? E li chiamate attori quelli che avete pagato per fare questo film? Concludo consigliando questa pellicola solamente ai trashofili più incalliti che vogliono vedere l’ ennesimo tentativo di spacciare un film italiano per americano facendo poi indossare al protagonista maschile una felpa con scritto “VIRTUS PALESTRE” e infarcendo il film di dialoghi pretenziosi su Freud messi in bocca ad una cagna che recita a pappagallo. Carino notare nella stanza della cagna un libro dal titolo “Transformatica” con tanto di alieno in copertina, chiaro auto-omaggio alla passione per l’ ufologia che aveva il nostro Mario Gariazzo. Da segnalare nella colonna sonora del film la canzone “Super Macho” cantata da Moana Pozzi. Se qualcuno ha visto Antonio Zequila in questo film mi faccia un fischio, me lo sono perso per strada…

Scritto da Il Guardiano dello Zoo