SCANNER COP 2

Karl Volkin (Patrick Kilpatrick) è uno “scanner” malvagio scappato dall’ ospedale psichiatrico con l’ unico obbiettivo di eliminare Samuel Staziak (Daniel Quinn), l’ agente (anche lui”scanner”) che anni prima lo catturò provocando la morte del fratello durante l’ azione di polizia. Durante l’ evasione Volkin capisce di essere in grado di assorbire l’ energia vitale ed i poteri degli altri scanners.

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Titolo originale: Scanner Cop II
Anno: 1995 I Paese: U.S.A.
Regia: Steve Barnett
Attori: Daniel QuinnPatrick KilpatrickKhrystyne Haje
 

Ultimo capitolo della saga iniziata dal maestro David Cronenberg nel lontano 1981 con il suo Scanners, seguito poi da altri due sequel e questa duologia apocrifa chiamata Scanner Cop. Nel primo episodio vediamo la maturazione di Sam (il protagonista) da timido e pauroso agente di polizia a uomo sicuro di sè, quasi capace di vivere senza assumere il farmaco che limita i poteri psichici, necessario ad uno scanner per conservare la propria sanità mentale. In questo capitolo della serie Sam ha subìto un completo restyling nel look: taglio di capelli ribelle, giacca in pelle sopra una maglietta bianca, pantaloni jeans e distintivo appeso alla cinta, mai e poi mai indossa la divisa che portava spessissimo nel capitolo precedente, dettagli che tendono ad affermare un’ ulteriore passo in avanti verso il genere “action”. E di clichè “action” infatti questo film ne fa incetta, come il trionfale e super classico scontro finale nella fabbrica piena di tubi e fumo. Al povero Sam hanno addirittura affibbiato una spalla goffa e inutile ed una pulzella da salvare, figura totalmente scollegata e nuova rispetto al precedente Scanner Cop. I buoni standard qualitativi rimangono gli stessi. Addirittura mi sento di affermare che Scanner Cop II sia un tantino superiore al predecessore, grazie più che altro ai riuscitissimi trucchi / effetti speciali tecnicamente più avanzati e alla divertentissima e carismatica interpretazione di Patrick Kilpatrick che adombra decisamente quella dell’ attore protagonista Quinn. Non mi è proprio possibile non rilevare e rimettere alla vostra attenzione la spudorata somiglianza del soggetto di questo film a quello di Highlander – L’ Ultimo Immortale. Sostanzialmente un super-uomo protagonista se ne sta mite a farsi i fatti suoi quando un super-uomo cattivo (dove chiaramente Sam sta a Connor MacLeud e Karl Volkin sta al Kurgan) comincia a cacciare e a mietere vittime tra gli altri super-uomini, ottenendone la forza tramite un’ esperienza che ha effetti sul carnefice simili al trance. Tutto questo per poi convogliare la sfida in uno scontro finale. L’ interpretazione di Kilpatrick è chiaramente ispirata a quella di Clancy Brown e il nome del personaggio Karl Volkin è terribilmente simile al Victor Kruger del film sugli immortali.Detto questo non voglio screditare la pellicola, solo che è una cosa terribilmente curiosa ed evidente! Nonostante Steve Barnett sia un regista privo di esperienza abbiamo una classica messinscena che regge, niente di mirabolante, buona per un Bellissimo di Rete4. Diciamoci la verità, serviva qualcuno per fare un sequel del primo capitolo in fretta e furia. Ma alla fine non male dati i presupposti! Dateci un’ occhiata se siete appassionati di cinema anni ’80 e di effetti speciali gommosi e purulenti.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo