L’OSSESSA

Danila (l’ allora diciannovenne Stella Carnacina) è una ragazza di buona famiglia e una studiosa molto preparata di archeologia che si occupa anche di restaurare opere antiche. Mentre Danila sta restaurando un quadro la statua si anima e la possiede carnalmente, rivelandosi proprio nel demonio. Al risveglio Danila ha l’ impressione di essersi sognata tutto ma alcuni attacchi di libido dirompente che la spingono a masturbarsi violentemente, sconvolgono la sua vita. La famiglia di Daniela decide di rivolgersi ad un eremita che pratica esorcismi, ovvero padre Xeno (Luigi Pistilli).

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Titolo originale: L’ Ossessa
Anno: 1974 I Paese: Italia
Regia: Mario Gariazzo
Attori:  Stella CarnacinaChris AvramLucretia Love
 

Esistono tanti film-imitazione che sono nati per cavalcare spudoratamente l’ onda del successo del capolavoro di William Friedkin: L’ Esorcista. Titoli come L’ Eretica o addirittura la fotocopia turca Seytan, hanno un loro brio, ma quando a metterci mano è Mario Gariazzo non ce n’è per nessuno. Il singolare regista ufologo, infatti, reinterpreta totalmente la storia (sicuramente per questioni dovute al risparmio strenuo del budget, cosa che sostanzialmente lo rende un capolavoro del trash) reinventandosi un’ ambientazione tipicamente umbra pecoreccia con preti e suore di periferia che tentano di salvare l’anima della povera Danila acqua e sapone, qui posseduta carnalmente e non solo spiritualmente. E che cosa ci inventiamo per rendere più appetibile il film dato che abbiamo pochi soldi? Le crisi non sono caratterizzate da eventi soprannaturali inspiegabili come lievitazione o glaciazione della camera da letto ma bensì da forti spasmi sessuali e folli convulsioni peccaminose atte a incuriosire e soddisfare la voglia di scandalo dell’ italiano medio degli anni ’70, in un paese ancora legato fortemente alla chiesa cattolica. Un tentativo questo molto poco riuscito, con trucchi molto abbozzati e raffazzonati che fanno solamente sorridere e addirittura divertire, per quanto tutto il progetto appaia incredibilmente tirato via. Si salvano le interpretazioni della Lucretia Love e di Gabriele Tinti , segnalo anche uno sprecatissimo Ivan Rassimov nella parte del Satanasso. Stella Carnacina fa la sua “porca” figura, superando sicuramente la sua posseduta collega Lara Wendel (Un’ Ombra Nell’ Ombra) in termini di performance, con tanto di vomito verde e occhi iniettati di sangue.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo