CTHULHU MANSION

Un gruppetto di teppisti commette alcuni atti criminali in un Luna Park e per sfuggire alla polizia si infila nella prima macchina che trovano sequestrandone i passeggeri. All’ interno del veicolo ci sono il mago Chandu (Frank Finlay), la sua figlia / valletta Lisa (Marcia Layton) e il servo. Uno della banda è stato colpito da un colpo di pistola alla gamba e verte in gravi condizioni, il capo del gruppo Hawk (Brad Fisher) decide di portare il ferito a casa del mago e di nascondersi là fin quando si sono calmate le acque. Chandu abita in una villa spettrale nella cui cantina si nasconde un orribile segreto frutto di un suo errore del passato.

 

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Titolo originale: La mansión de los Cthulhu
Anno: 1992 I Paese: Spagna
Regia: Juan Piquer Simón (accreditato come J.P. Simon)
Attori: Frank Finlay, Marcia Layton, Brad Fisher,
 

Dopo il piccolo cult Pieces e Slugs – Vortice D’ Orrore il regista ispanico J.P. Simon prova a visitare il sotto-genere horror delle case infestate cercando di portare a casa (scusate il gioco di parole) un nuovo classicone. Come in Pieces l’ obbiettivo è di fare un film d’ imitazione americana. Purtroppo per lui e per la produzione questo film non rimarrà certo nella memoria neppure dei cinefili più appassionati essendo un grosso fallimento dalla confezione se vogliamo anche accettabile, ma dai contenuti assai scarsi. La cosa che più lascia perplessi tra le molte è il riferimento nel titolo all’opera di H.P. Lovecraft che non viene presa in considerazione neanche di striscio. Non aspettatevi niente, nessun riferimento nè particolare nè generalizzato al lavoro dello scrittore americano. Tutt’ al più si può provare a vedere con un po’ di sforzo una similitudine invece con La Caduta della Casa Usher che invece è un’ opera di Edgar Allan Poe. La messinscena è accademica e non osa più di tanto, anzi si intravede una voglia da parte del regista di penetrare negli stilemi inevitabili del genere (le cose che si muovono da soli, la gente posseduta, il vento improvviso ecc…) per poi sovvertirli (inserendo dei punks / metallari altamente inverosimili con regole di comportamento interno ancora meno credibili) e creare delle variazioni, un’ operazione purtroppo ahimè fallita. Siamo sempre li che giriamo attorno al concetto di “intrappolati nel rifugio” dove per salvarsi dal di fuori ci si peggiora l’ esistenza nascondendosi dentro, l’ eterno dilemma de La Notte dei Morti Viventi in poche parole. La recitazione è abbastanza sotto al mediocre se non per Frank Finlay e Marcia Layton che ormai sono abituati a stare davanti ad una macchina da presa, tuttavia devo dire che non sono proprio informissima… Carina la colonna sonora tutta hard rock. Mi arrogo di prendermi uno spazio tutto personale e concludo segnalando forse un’ involontaria similitudine / citazione da Shining (a noi recensori piace collegare cose che magari esistono solo nella nostra testa) poichè assistiamo all’ arrivo di un uomo di colore abbastanza inutile per lo svolgimento della storia (come il cuoco di Shining) che arriva a metà film per poi entrare e venire ammazzato. Fine. A me pare abbastanza ovvio poi non so… Se vi divertono le case infestate e vi siete divertiti con Spookies questo film non è poi malaccio.

Scritto da Il Guardiano dello Zoo