SPECIALE: MEN BEHIND THE SUN

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INTRODUZIONE
Ho deciso di scrivere questo speciale per tentare di fare chiarezza una volta per tutte per si approccia a questa “quadrilogia” di film per la prima volta non avendone visto alcuno, avendo visto unicamente il più famoso e il titolare, o avendo visto solamente uno dei capitoli collaterali della saga. Parlo di capitoli “collaterali” poichè sicuramente questa non è una classica serie fatta da sequel cronologici interdipendenti tra di loro. Probabilmente il concetto di “quadrilogia” è stato creato come semplificazione da parte di qualche recensore o addirittura da qualche casa di produzione intenta sfornare cofanetti o cose simili (nella foto il cofanetto che posseggo io edito dalla Shock Entertainment) .

“MEN BEHIND THE SUN” IN ITALIA
In Italia (e in generale questo vale per il mondo occidentale) il titolo Men Behind the Sun ha cominciato a circolare tramite il circuito dell’ home video su VHS e in particolare dei video pirata duplicati dagli appassionati del gore e di cinema estremo che si passavano le ultime perversioni su celluloide ed erano sempre affamati di misteriose pellicole estreme di cui l’ oriente era assoluta garanzia. La rarità di titoli come Naked Blood e la serie di Guinea Pig spesso destavano ammirazione e soggezione fino alla miticizzazione poichè spesso si poteva parlare di queste opere solamente per sentito dire, alimentando la curiosità e magari modificandone e ingrandendone i contenuti. Chiaramente non era neanche facile trovare la versione sottotitolata in inglese, unico modo ad oggi di capire la trama nel dettaglio. Noi italiani eravamo abituati a vedere persone martoriate nei lager da sadici aguzzini in divisa poichè svezzati dai vari nazi-erotici o nazisploitation degli anni ’70 come KZ9 Lager di Sterminio, SS Lager 5: L’ Inferno delle Donne, Lager SSadis Kastrat Kommandantur e via dicendo dove solitamente si risparmiavano però i bambini e diciamocelo si scopava molto di più. A titolo di curiosità segnalo Storia segreta di un lager femminile, un nazisploitation che ha qualche commistione con il tema trattato essendo una rara pellicola proveniente proprio da Hong Kong.

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DUE VISIONI DIVERSE
Ci sono due modi esistenti di pensare a Men Behind the Sun. Quello che nasce dai fattori di cui ho parlato nel secondo capitolo, ovvero quelli che calcano più sulla violenza, sulla crudeltà e sul gore più esplicito (non capendo magari una mazza della trama in cinese), e quello che nasce dalla volontà dell’ autore della pellicola, il regista Tun Fei Mou. Con il secondo modo di pensare a questo film si comincia a capire chi siano gli uomini dietro al sole, e si capisce di quale sole si parli ovvero del famoso sol levante quello al centro della bandiera giapponese. Non ci sono dubbi infatti che Tun Fei Mou abbia ideato e girato questa pellicola con l’ intento di denunciare la violenza inumana che l’ esercito imperiale giapponese usò contro il popolo cinese e in particolare quell’ oscuro capitolo della storia che fu la divisone 731. Abbiamo quindi la visione ludica “gore” e la visione originale “divulgativa”: due visioni diverse.

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LA QUADRILOGIA FANTASMA
E’ il momento di entrare nel dettaglio e di capire come possiamo fare chiarezza su questa fantomatica “quadrilogia” composta dai seguenti film:

1) Men Behind the Sun (Hei tai yang 731)
regia di Tun Fei Mou del 1988
2) Man Behind the Sun 2: Laboratory of the Devil (Hei tai yang 731 xu ji zhi sha ren gong chang)
regia di Godfrey Ho del 1992
3) Man Behind the Sun 3: A Narrow Escape (Hei tai yang 731 si wang lie che)
regia di Godfrey Ho del 1994
4) Black Sun: The Nanking Massacre (Hei tai yang: Nan Jing da tu sha)
regia di Tun Fei Mou del 1995

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Se avete fatto caso a chi ha girato cosa e siete un minimo appassionati di cinema “esotico” (per usare una parola bislacca che rende efficacemente l’ idea) avrete già capito dove sta l’ inghippo. In due parole Tun Fei Mou girò Men Behind the Sun nel 1998 dopo lunghissime vicissitudini e anni di ricerche. Dopo l’ uscita e il conseguente scandalo e clamore, il regista icona del trash Godfrey Ho (che viene più che altro ricordato per i suoi film d’ azione orribili con ninja assurdi che fanno cose assurde tipo Ninja Terminator, Ninja the Protector, Cobra contro Ninja, Robo Vampire e via dicendo), gira due pellicole apocrife sempre usando il nome “Hei tai yang 731″. Il primo film è un remake della pellicola di Fei Mou, una gran vaccata che imita con scarso successo gli effetti gore dell’ originale e vi inserisce addirittura una lagnosa storia d’ amore. Non pago della bruttezza Godfrey Ho gira un sequel di questo scempio che rinnega totalmente i fondamentali dell’ originale, addirittura cerca di creare una sorta di empatia tra i soldati della divisione 731 e lo spettatore, inserendovi anche delle donne per raggiungere meglio lo scopo. Finalmente nel 1995 Fei Mou prende le redini della situazione e gira un altro film su un’ altro episodio storico che, secondo il regista cinese, necessita di maggiore luce. Un altro atroce delitto contro l’ umanità intera consumato sempre dall’ esercito imperiale giapponese, sempre in Manciuria, sempre durante la 2° guerra mondiale: il massacro di Nanking. Questa ultima pellicola non ha legami diretti con Men Behind the Sun tuttavia ne condivide l’ idea, i principi cardine e come già detto la paternità (per non parlare del gore e delle scene di crudeltà in generale).

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ULTIME CONSIDERAZIONI SULLA QUADRILOGIA: RAFFRONTO TRA I FILM
Approfondirò con questi due ultimi sub-capitoli i due famosi aspetti dell’ opera, quello meno considerato ma più coerente con la volontà dell’ autore: la fedeltà storica, e quello più ludico per cui il titolo ha guadagnato la sua fama mondiale: il gore.

1) LA FEDELTA’ STORICA NEI 4 FILM
La differenza è netta e in parte è già intuibile da quello che ho scritto pocanzi. I due film di Tun Fei Mou sono di carattere divulgativo quasi documentaristico e sono frutto di una meticolosa ricerca del regista durata molto tempo e favorita dalla fortuita coincidenza della nazionalità di sua moglie. Sua moglie infatti, essendo di origini americane, ha avuto più facilmente accesso ai documenti detenuti dagli Stati Uniti riguardanti la sezione 731, poichè il comandante Shiro Ishii in cambio di un trattamento di favore consegnò gli ultimi dati salvati dalla distruzione all’ esercito americano. La natura super segreta della divisione 731 e la conseguente distruzione di maggior parte della documentazione ha però impedito al regista di arricchire il film con footage reali e foto documentative come invece ha fatto in Black Sun: The Nanking Massacre, dove per quasi la totalità della pellicola l’ impressione è che siano stati ricreati in studio precisi episodi di atrocità accaduti veramente e documentati da foto e video. L’ approccio di Godfrey Ho è manco a dirlo totalmente a cazzo ed è chiaro come il sole che il regista ha semplicemente visto il primo capitolo, girato una copia mettendoci qualche romanticheria per farlo piacere anche al pubblico femminile (assurdità totale?!) e poi ha girato un’ altro film inventandosi completamente la faccenda delle mille difficoltà che il treno sul quale viaggiava la divisione 731 avrebbe incontrato nell’ andare dalla base alla Corea.

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2) Il “GORE” NEI 4 FILM
Il capostipite dei 4 film ovvero Men Behind the Sun è sicuramente il campione assoluto del fattore gore (e già che ci siamo è praticamente l’ unico che vale la pena di guardare se non si è proprio appassionati del genere). Il titolo di campione è ultra meritato anche se messo in competizione rispetto ad altre pellicole splatter di altra provenienza ed epoca poichè molti degli arti usati per gli effetti speciali erano arti veri di corpi morti. Come quelle braccia spellate durante la scena delle braccia congelate. Più gore di così!?! Nel “secondo” film, ovvero Laboratory of the Devil gli effetti non sono poi così malaccio solamente che non reggono il confronto con il primo capitolo, e ne rappresentano la versione più scrausa (vedere foto in alto), tra l’ altro non ci sono neanche tutti. L’ apoteosi dello squallore si raggiunge nel “terzo” capitolo A Narrow Escape dove gli unici effetti gore sono scene prese da Laboratory of the Devil e incollate a mò di flashback! Incredibile ma vero! Nammerda. L’ ultimo capitolo (o il secondo, che dir si voglia), ovvero The Nanking Massacre ha degli interessanti spunti gore che riguardano feti imbaionettati , teste tagliate, mani mozzate eccetra, tuttavia invito a prestare attenzione alla diversità di carattere nelle due pellicole di Tun Fei Mou nonostante abbiano in comune la stessa volontà originale di denuncia. Nel primo (Men Behind the Sun) infatti l’ orrore è quello di Ilsa: La Belva delle SS dove si vedono crudeli e sadici esperimenti, The Nanking Massacre è invece una compilation di scene cruente di guerra, più che altro di massacro su innocenti, il movente è lo stesso (la vittoria della guerra e la supremazia del Giappone) ma lo spirito e i metodi sono differenti.

CONCLUSIONE
Spero di aver fatto chiarezza e di avervi incuriosito. Ho stretto con me stesso un impegno e prossimamente cercherò di recensire tutte e quattro le pellicole per farvi conoscere i retroscena e la mia opinione su di essere in maniera più approfondita, intanto cercatele e guardatele, è sempre meglio testare di persona con i propri occhi indipendentemente da quello che si legge!