NEURO KILLERS

 

Due scienziati portano a termine una ricerca che ha lo scopo di allungare la vita.  Il dott. Tucker, si oppone alla sperimentazione sull’ uomo, Il dott. Howel invece, porta avanti i suoi esperimenti in una clinica situata in un’ isola sperduta, non prima di aver fatto fuori il suo collega per mezzo del figlio di Tucker, Michael che finisce in manicomio. Una volta libero si reca sull’ isola per consumare la sua vendetta.

 

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Titolo originale: Death Warmed Up
Anno: 1984 Paese: Nuova Zelanda
Regia: David Blyth
Attori: Michael HurstMargaret UmbersWilliam Upjohn
 

Eccoci davanti ad uno di quei filmozzi di serie B che affollavano le nostre calde notti di adolescenti anni 80/90 senza ragazze, tra un porno e un gioco a 16 byte.

Alla fine si era persone semplici e non avevamo nessuna forma di razzismo, non esisteva la serie A, la serie B e tutte le varianti fino a quella più evidente, la Z, che aveva nel catalogo film inenarrabili della Troma, Il Bosco 1 e, perché negarlo, pure qualche perla del maestro Lucio Fulci in fase decadente come Un gatto nel cervelloDemonia e Sodoma’s ghost. Per noi tutto era cinema, stop, al massimo ci si divideva in film di merda e film fantastici, ma alla fine non c’era molta differenza, appena inserivi la vhs, tra un Walter Hill e un Enzo G. Castellari postatomico

Certo Neuro Killers era un horror distribuito dalla Image video e i più sgamati tra di noi sapevano che i film di quest’etichetta erano quasi sempre cagatone, come per l’Antoniana o l’Eureka, il peggio del peggio con in più l’agonia di un doppiaggio demente senza rumori di fondo. A volte andava bene come per l’interessante The Lamp di Tom Daley, a volte decisamente peggio come per Il mistero della foresta maledetta (Evil in the woods) di William J. Oates.

In questo caso siamo in una linea di mezzo, il Purgatorio che separa schifezze da film accettabili.

Neuro Killers però ha almeno un primato: è un horror neozelandese ed è stato fatto prima del boom di Peter Jackson e del suo Bad Taste. Personalmente non ho mai particolarmente amato il papà di Splatter gli schizzacervelli anche perché il mix così sfrontato tra parodia e viscere mi annoia, gli esperimenti horror parodistici che mi piacciono sono quelli meno ciociari come Il ritorno dei morti viventi o Ammazzampiri. Insomma per me, come diceva giustamente il mitico Lucio Fulci, “l’horror è una cosa seria”.

Non che di Jackson non sia piaciuto mai nulla, direi una bugia: il delicato Creature dal cielo o lo struggente Amabili resti sono film davvero molto ben riusciti, ma sono territori diversi dal ninja di Dio “Per giove e per Noè vi inchiappetto a tutti e tre” di Braindead. Probabilmente non ho la sensibilità adatta per digerire queste spremute di ketchup neozelandesi.

In Neuro killers il regista David Blyth usa un tono meno più serio, il film non è privo di una certa cifra grottesca nelle recitazioni dei vari villain, ma non si tocca mai, per fortuna, la parodia.

Cominciamo subito dalle note di merito: la pellicola è girata davvero molto bene, con movimenti di macchina azzardati, uno stile schizzato se non schizofrenico, un gusto nelle scenografie, soprattutto all’interno del manicomio, che richiama il freddo glaciale delle architetture cronenbergiane de Il demone sotto la pelle. Certo si ha un accumulo, anche esagerato, di fog e colori saturati, ma siamo negli anni 80 e Neuro killers è in tutto e per tutto figlio di quell’epoca, dai vestiti alla musica fino a toccare i clichè del genere che ogni buon B movie aveva. Su qui nulla da lamentarsi, nessuno si aspetta di vedere un Kubrick, e siamo davanti ad un horror indistinguibile per fattura dagli analoghi girati  in America in catena di montaggio, i vari Empire girati anche con meno estro dell’opera di Blyth.

Se però un film potesse essere solo tecnica allora sicuramente Neuro Killers sarebbe un ottimo prodotto, ma purtroppo bisogna fare i conti con altri aspetti, molto più carenti di quelli appena elencati.

Se Neuro Killers è girato con gusto, lo stesso non si può dire del montaggio tagliato con l’accetta e dei terribili raccordi tra una sequenza e l’altra, davvero raffazzonati. Gli attori sono un altro elemento di demerito: impacciati, poco carismatici e decisamente sullo stoccafisso andante sia nelle scene brillanti che in quelle di paura. Se poi aggiungiamo che uno dei maniaci cattivi dai quali scappano è Michael Hurst ovvero il futuro Iolao di Hercules, il nano biondo amico del semidio interpretato da Kevin Sorbo, trattenere le risate è quasi impossibile!

I non 4 attori protagonisti sono inquadrati per buona parte del film in atteggiamenti teneri, scusa per fornire a David Blyth la ghiotta occasione per fare uscire una tetta sbarazzina dal costume a favore dello spettatore voyeur da drive in. In una di queste scene uno dei giovani ragazzi nasconde persino un’imbarazzante erezione nel suo costumino da pornostar anni 80!

La trama è qualcosa di inconcepibile, un pasticcio nonsense inverecondo! Ci sono mille buchi di sceneggiatura che non vengono mai spiegati. Per esempio di che esperimento si sta occupando il diabolico Dr. Archer Howell? Cioè lui parla fin dall’inizio della ricerca dell’immortalità, della sconfitta della morte per la razza umana, poi lo vediamo soltanto trapanare cervelli accompagnato da un paio di infermiere vestite abbastanza succintamente. Boh. In più l’isola dove si svolge la storia ci viene mostrata come una comunità popolata da anziani, da famiglie (come si desume dalla presenza di bambini) o da matti in cura, ma scopriamo che esiste un pub, chissà quale clientela avrà mai, e una specie di rosticceria drugstore con il proprietario che dimostra essere più matto dei matti. Naturalmente tutta questa gente nel finale scomparirà senza lasciare traccia, croaton, lasciando i nostri giovani, soli soletti, a combattere questi fantomatici Neuro Killers che spaziano dall’essere cloni dei cattivi di Mad Max ai mostri dementi che ispireranno il videogame Outcast.

Per lo meno lo splatter, anche se non abbondantissimo, scorre senza censure, ma sono proprio le meccaniche della trama, dei rapporti tra i personaggi a non funzionare e ad essere stupidi. D’altronde come prendere sul serio un gruppo di ragazzi che si fida di un ex assassino reo di avere ucciso i genitori che dice con voce rassicurante “Bisogna passare per i tunnel della morte“? Poi si lamentano che muoiono male!

David Blyth 5 anni dopo sarà cacciato dal set del discontinuo La casa 7 e la sua carriera non avrà mai quel film eccellente che forse avrebbe meritato. Lo ricordiamo per titolacci come Mio nonno vampiro o la regia corale dello speciale di Natale 1994 dei Power Rangers dove, anche qui, non è stato inserito nei credits. Povero Blyth, il regista più bistrattato della storia del cinema!

Per quanto riguarda il doppiaggio, come giù premesso, il livello è infimo. Comunque al di là del voto negativo, Neuro killers è un onesto prodotto di bassa serie B che regala cazzate a profusione: se non siete alla ricerca del capolavoro può fare per voi.

Occhio però alla vhs italiana che sembra essere epurata delle scene gore, ma, se cercate in rete, circola un bel mux integrale nella nostra lingua. Buona visione!

Scritto da Andrea Lanza